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La salute sul lavoro Prima di tutto e più di ieri, evitare gli infortuni con la prevenzione
Bisogna produrre. … produrre ad ogni costo !
Alla fine della seconda guerra mondiale, il Belgio, meno colpito dei paesi vicini dai bombardamenti, fece funzionare a pieno regime i suoi strumenti di produzione. Questo rilancio economico sarà fatto però troppo spesso a danno delle condizioni di sicurezza sul lavoro. I lavoratori dell'industria carbonifera e siderurgica si sono trovati particolarmente esposti al rischio di infortuni sul lavoro. La battaglia per la sicurezza sul lavoro diventa allora la priorità per le organizzazioni sindacali. Il 10 giugno 1952 verrà finalmente votata una legge per garantire la protezione della salute e la sicurezza dei lavoratori. Ma la legislazione da sola non riuscirà a proteggere tutti gli operai del settore. Le organizzazioni sindacali raddoppieranno allora gli sforzi per avviare politiche di prevenzione e insisteranno sulle responsabilità dei datori di lavoro in questo campo organizzando numerose campagne di prevenzione.
L'8 agosto 1956, è la catastrofe
262 minatori perdono la vita nell'incendio della miniera del Bois du Cazier. Il dramma inciderà sulle coscienze e richiamerà l'attenzione del pubblico sulle deplorevoli condizioni di vita e di lavoro dei minatori. Ancora oggi alcuni datori di lavoro non hanno ancora capito l'importanza della prevenzione
Calisto Peretti
Molti si impegneranno nella battaglia per evitare il ripetersi di disastri del genere. Tra essi c'è Calisto Peretti che consacro' 30 anni della sua carriera artistica alla creazione di manifesti dedicati alla sensibilizzazione di datori di lavoro e lavoratori ai problemi della sicurezza sul lavoro.
Oggi, più che mai, deve continuare la lotta sindacale per un lavoro più sicuro Più di 50 anni dopo, le catastrifi industriali continuano ad essere una realtà e non solo argomento da libri di storia. Nel settembre 2001, Tolosa piange le sue vittime: 30 morti e oltre 2500 feriti gravi nell'esplosione della fabbrica AZF! E, più vicino a noi, a Ghislenghien, nel luglio 2004, l'esplosione di una condotta di gas farà 16 morti e 124 feriti gravi!
A questo bisogna aggiungere i lavoratori che ogni giorno perdono la vita e l'alto numero di lavoratori colpiti da malattie professionali o affetti da invalidità a causa del loro lavoro. Nel mondo due milioni di persone muoiono lavorando. 260 milioni sono vittime di infortuni sul lavoro e 160 milioni vengono colpiti da malattie professionali. Un numero di vittime più elevato che nelle guerre! In Europa un milione di persone vengono colpite dal cancro a causa dell'attività lavorativa da esse svolta. Ogni anno in Belgio il lavoro uccide oltre 100 persone. Le condizioni di lavoro cambiano e creano nuove forme di rischi professionali e nuove malattie. Bisogna evitare i rischi e adattare il lavoro all'uomo. Bisogna adottare un sistema di protezione collettiva prima di ogni misura di protezione individuale. Noi vogliamo che i lavoratori e i loro rappresentanti vengano associati alle politiche integrate di prevenzione che in futuro dovranno diventare una priorità.
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